Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante: il Magazzino n. 18. Racconta di una pagina dolorosa della storia d’Italia, di una complessa vicenda del nostro Novecento mai abbastanza conosciuta, e se possibile resa ancora più straziante dal fatto che la sua memoria è stata affidata non a un imponente monumento ma a tante, piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità. Nel porto vecchio di Trieste, il Magazzino N.18 conserva sedie, armadi, materassi, letti e stoviglie, fotografie, giocattoli, ogni bene comune nello scorrere di tante vite interrotte dalla storia, e dall’Esodo: con il Trattato di Pace del 1947 l’Italia perse vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione dolorosa e complessa – di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane. Non è difficile immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale e quanta sofferenza intere famiglie impacchettarono le loro cose lasciandosi alle spalle le case, le città, le radici. Davanti a loro difficoltà, paura, insicurezza, e tanta nostalgia.
BLU MORCIANO – teatro e persone Prevendita on line www.vivaticket.it e nelle rivendite autorizzate Vivaticket. La biglietteria apre alle ore 19 nei giorni di spettacolo Platea numerata € 15 Gradinata numerata € 12 Ridotto over 65 e under 18, € 12
Tutti i posti in teatro sono numerati. A spettacolo iniziato non sarà consentito l’accesso in sala. Si invita alla massima puntualità. ——————-
Esodo – racconto per voce, parole e immaginiGli spettacoli si svolgono presso: Auditorium della Fiera, via XXV Luglio 121 Ingresso: via Forlani, 60 – Morciano di Romagna (RN) Informazioni: morciano@ater.emr.it 339.8972742 (lunedì – venerdì, ore 10-13)
Cosa c’entra la filosofia con il tennis? In che modo la mente può influire sul modo sul nostro di intendere e praticare l’attività sportiva? Per rispondere a queste domande abbiamo intervistato Tommaso Morotti, esperto in psicologia dello sport, studente specializzando in filosofia e insegnante di tennis del CT ‘360 Sport’ di Morciano di Romagna.
Ciao
Tommaso. Puoi spiegarci, in maniera sintetica, su quali principi si
basa la didattica dei corsi di tennis che si tengono settimanalmente
a Morciano presso gli impianti di ‘360 Sport’?
«Per
spiegartelo voglio partire da una domanda. Ovvero: perché
faccio sport? Le
risposte a questa domanda solitamente sono: “Per divertirmi”
oppure “Per il benessere e la cura del mio corpo” o “Per
imparare qualcosa di nuovo”. Ciascuno può raggiungere uno o più
di questi traguardi, ma una volta stabilito quale o quali, a fare
davvero la differenza è il ‘come’ li si raggiunge. Nella nostra
scuola di tennis, ma anche in quelle dedicate ad altri sport, il
bimbo come l’adulto sono accompagnati attraverso un percorso di
apprendimento che mette al centro non il maestro e la soluzione
immediata, ma l’allievo e la domanda: in questo caso le singole
lezioni diventano veri e propri processi di scoperta guidata. Secondo
la massima di Socrate, filosofo greco di oltre 2000 anni fa:
“L’allievo che non ha percorso almeno la metà del cammino da
solo, non ha appreso nulla.”, quindi sarà l’allievo stesso a
mettere in campo le soluzioni migliori e più utili a seconda
dell’obbiettivo da raggiungere sul campo. Questo modus operandi che
mette al centro la persona, nato dall’esperienza e confermato dalle
evidenze scientifiche, non solo è un modo efficacie per stimolare il
problem solving e la consapevolezza dell’atleta (di qualsiasi
livello) o del bambino, ma è un vero e proprio fare filosofia e
sport insieme, unendo questi due mondi che sembrano a volte così
lontani, in maniera concreta e pratica».
In
che modo si articolano i corsi? Quali sono le caratteristiche
principali?
“Ogni
settimana, in tutti i nostri corsi durante l’intero anno, viene
proposto un tema diverso dall’insegnante e affrontato durante la
lezione con modalità ludico-sportive. I temi proposti
settimanalmente comprendono sia capacità coordinativo-motorie ma
anche moduli improntati più sulla psicologia sportiva (tratti da
STM, Special Training Method, libro vincitore del Premio Letterario
del Coni 2019) tra cui gestione delle emozioni, sviluppo della
leadership e dei vari tipi di intelligenze, capacità di
concentrazione e tanti altri, tutti applicati allo sport, al tennis e
alla persona, con insegnanti e sistema di didattica certificato Asi e
Coni. La prossima settimana, ad esempio, tratteremo il tema delle
sensazioni, con esercizi sul sentire il proprio corpo, i propri
piedi, la propria schiena e la propria mano mentre si colpisce la
pallina con la racchetta. Questo tipo di attività differenzia molto
la nostra proposta e la rende più ampia. C’è una parola greca che
rappresenta in un certoo senso il filo conduttore del nostro operato.
Questa parola è ‘Eros’, che nell’Antica Grecia significava
‘passione’. La passione che muovee ciascuno di noi nel fare sempre
meglio. Le lezioni in certi momenti possono assumere talvolta la
forma di un dialogo filosofico tra allievo e insegnante in cui al
centro sta lo scambio reciproco di feedback e il percorso individuale
di ciascuno, stimolato dall’insegnante con domande mirate: “Perché
utilizzi questa soluzione? Ti senti efficacie in questa azione? Che
cos’è per te la rabbia/la gioia? Quando la provi durante il gioco?
Che effetto ti fa a livello corporeo?».
I
progetti di ‘360 Sport’ denotano da sempre un’attenzione particolare
per le nuove generazioni. Qual è il vostro approccio nei confronti
dei piccoli sportivi?
«Teniamo molto all’educazione
sportiva e cerchiamo sempre di rendere l’ora di lezione divertente
ma anche formativa, e questa si è rivelata, vista la nostra
esperienza, l’arma vincente per mantenere alto l’entusiasmo
nell’apprendimento. Noi di 360 Sport crediamo che per i più
giovani sia molto importante il confronto con i loro coetanei e lo
sport è un ottimo modo per favorire conoscenze, amicizie e
inclusione. Per questo organizziamo incontri amichevoli con altri
circoli durante tutto l’inverno e non solo, ad esempio con i
ragazzi di Fano, Ravenna e di altre realtà del circondario, in cui i
bambini e i ragazzi possano condividere una loro passione in maniera
più o meno competitiva, ma soprattutto divertendosi insieme e
facendo nuove esperienze. E se durante tutto l’anno i corsi sono
tanti e con grande partecipazione, in media circa 200 allievi,
l’estate non è da meno con i Centri Estivi Sportivi, uno dei
nostri fiori all’occhiello che hanno sempre visto crescere le loro
iscrizioni di anno in anno fino ad arrivare a circa 250 iscritti per
il 2019 e quest’anno siamo alla 4° edizione, con bambini e ragazzi
in una fascia d’età compresa tra i 3 e i 14 anni. Riguardo alla
scuola, tra i nostri obiettivi ve n’è uno molto ambizioso: far si
che ciascun bambino adulto o ragazzo dopo un allenamento sulla strada
di casa pensi qualche volta: “Oggi mi sono proprio divertito a
imparare questa cosa nuova».
Puoi
dirci qualcosa sul resto del team?
«Quello degli insegnanti è
gruppo giovane: puntiamo molto sullo scambio di idee reciproco e sul
dialogo come filosofia, grazie anche alla direzione del Circolo, i
gestori Toni e Pina e il nostro presidente Angelo Vicelli, che ci
sono sempre venuti incontro ascoltandoci e prendendo le decisioni
tenendo conto di mettere sempre le persone al centro».